Simboli e consenso

Indipendente da altre variabili (programmi, candidati, propaganda ecc.), parte del successo della Democrazia Cristiana fu nel sostantivo “democrazia” unito a “cristiana” e al motto “libertas”: concetti chiave impressi su uno scudo con una croce in campo bianco (colore “immacolato”). La “croce” simbolo cristiano e lo “scudo” strumento di protezione dagli attacchi degli avversari di allora (i comunisti, armati simbolicamente di falce e martello): il nemico “rosso” che avrebbe potuto attentare agli interessi della classe sociale che deteneva il potere e ogni tipo di proprietà.

Ma la DC fu più di un partito espressione di classe: attraverso tale mistificazione simbolica riuscì ad aggregare intorno a sé le masse popolari cattoliche. Tanto che il suo organo di stampa ufficiale portava un titolo a sua volta ingannevole: Il Popolo. La Democrazia Cristiana scomparve per i motivi storici che si conoscono, ma non è scomparsa la sostanza della sua politica che oggi è rinata in altre forme mistificatorie. La metamorfosi più evidente è rappresentata dal Popolo della Libertà, un movimento politico che difende anche i valori del cristianesimo e che riassume le parole popolo e libertà usate dalla vecchia DC. Leggi tutto “Simboli e consenso”

Informazione e partecipazione

Osservando l’informazione televisiva e della carta stampata di una quarantina di anni fa in Italia, si ritrovano le stesse problematiche di oggi circa il ruolo che l’informazione dovrebbe avere nel contribuire alla crescita del livello di cultura e conoscenza dei cittadini, e quindi della loro partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Anzi, il notevole aumento del numero dei giornali e delle emittenti radiotelevisive che attualmente operano rispetto ad allora sembrerebbe aver prodotto una maggiore confusione, incapacità interpretativa e scarso esercizio critico.

Specialmente per quello che riguarda i giornali quotidiani, alla scarsa lettura è possibile ricollegare l’assenza di scopi chiari e precisi da parte dei cittadini di ogni ceto e la loro non partecipazione consapevole alla vita socio-politica. Del resto, è normale che fonti più dirette, come quelle offerte dalle radio e dalle televisioni, in particolar modo in una cultura chiusa e tradizionale come quella della maggior parte delle regioni italiane, siano preferite a una conoscenza mediata attraverso la carta stampata che per molti è di difficile reperimento e richiede capacità di decifrazione. Leggi tutto “Informazione e partecipazione”

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